martedì 11 giugno 2013

Lettera a Enrico





Caro Enrico,
Ti scrivo questa lettera in occasione di un anniversario un po' particolare. Quando sei salito sul palco, quel giorno strano e caldo di Giugno, forse avevi già capito che qualcosa sarebbe successo. Sicuramente l'hai capito mentre parlavi, ma hai continuato lo stesso, imperterrito. Vedi, oggi non funzione quasi più così, chi parla deve avere un suo pubblico, un suo spazio, un suo perché; se tu vedessi la situazione odierna forse non parleresti di Questione Morale o di Classe Operaia, ma sicuramente ti sdegneresti per ciò che i politici hanno fatto alla Politica. Alcuni di loro l'hanno resa turpe, vigliacca, interessata; oggi si parla di votare le persone, di personalità del leader, di personalismo tout court; ma sappiamo in molti che non deve essere così. Il servizio da rendere ai cittadini è un affare complesso, ma spontaneo. Dev'essere il Partito a individuare i profili e poi le persone che più vi si avvicinano, non l'ambizione personale che spinge alla ricerca del posto. E nemmeno si può pensare di continuare a nominare le solite persone nelle solite stanze, dobbiamo trovare il modo di allargare la nostra rete senza perdere l'identità che abbiamo perché nonostante tutto, oggi, ma soprattutto domani, noi possiamo evitare di dire "votate per tizio" e dire invece "votare il PD significa...". Se l'idea è forte, il nocchiero lo troviamo; se la speranza è condivisa, il sogno diventa realtà. Allora, caro Enrico, noi quaggiù ci rimbocchiamo le maniche, tu da lassù strizzaci l'occhio ogni tanto e vedrai che insieme riusciremo a fare del bene per questo Paese e far tornare la gente ad interessarsi al proprio futuro.

Grazie Enrico, a presto.

1 commento:

  1. Enrico il nostro esempio di onesta moralità e passione seguiamolo sempre e il PD si rafforzerà sempre di piu

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